Il peeling chimico è un trattamento di medicina estetica che stimola, attraverso l’applicazione di una sostanza chimica sulla pelle, la lenta e progressiva esfoliazione (dall’inglese to peel = sfogliare) e il conseguente ricambio della pelle.
Queste sostanze agiscono con vari meccanismi:
- Stimolano il turn over cellulare attraverso la rimozione delle cellule morte dello strato corneo.
- Stimolano l’eliminazione di cellule epidermiche danneggiate, che saranno rimpiazzate da cellule epidermiche normali.
- Stimolano una reazione infiammatoria e l’attivazione di mediatori dell’infiammazione che attivano la produzione di nuove fibre di collagene e di meccanismi rivitalizzanti del derma.
I peeling sono largamente utilizzati in dermatologia, dove dal semplice acido glicolico in voga fin dai primi anni ‘ 90, si è passati all’utilizzo di nuove sostanze come l’acido mandelico, l’acido piruvico, l’acido cojico, l’acido salicilico e l’acido tricloroacetico. Oggi sono molto utilizzati i peeling composti (associazione di più sostanze nello stesso prodotto) e i peeling combinati (differenti prodotti sono applicati in sequenze successive).
PATOLOGIE E INESTETISMI CHE POSSONO ESSERE TRATTATI CON IL PEELING:
- Invecchiamento cutaneo
- Discromie (macchie della pelle come lentigo senili, melasma, cloasma ecc.)
- Cheratosi
- Acne, Cicatrici da acne
- Rosacea
- Dermatite seborroica
Per quanto riguarda le macchie del viso, sono di tipo diverso: alcune sono più superficiali e si evidenziano in seguito ad un’eccessiva esposizione al sole, come accade agli amanti dell’abbronzatura, altre sono più profonde e sono dovute a una fotosensibilizzazione della pelle es. con la gravidanza o all’utilizzo di farmaci. Alla base comunque, c’è spesso un’assente o inadatta protezione solare con filtri adeguati durante l’esposizione. Le macchie del viso possono essere cancellate con peeling appropriati quali acido tricloroacetico, acido glicolico, soluzione di jessner, acido piruvico, in base al tipo di macchia.
COME SI SVOLGE LA SEDUTA
Il medico stende la sostanza con un pennello su tutto il viso (o altra parte del corpo). Aspetta un tempo variabile (corrispondente al tempo di reazione) e quindi neutralizza il peeling con una soluzione che blocca l’azione dell’acido. Alla fine del trattamento applica un prodotto lenitivo specifico.
QUANTE SEDUTE SONO NECESSARIE
Il numero di sedute è variabile secondo le problematiche da affrontare da 4 a 10, eseguite a intervalli regolari di 2-4 settimane ed eventualmente ripetibili in cicli (in genere 2 cicli annuali).
TEMPI DI GUARIGIONE
Il tempo di guarigione è variabile da 4 a 12 giorni a seconda della concentrazione utilizzata nel peeling e della profondità d’azione dello stesso.
QUALI SONO I DISAGI DEL PERIODO POST-PEELING?
Rossore e bruciore della pelle per alcuni giorni dopo il trattamento, esfoliazione per 8-10 giorni della stessa a seconda del tipo di peeling usato.
PRECAUZIONI NEL PERIODO PRE E POST TRATTAMENTO
E’ importante che il paziente non assuma farmaci fotosensibilizzanti quali alcuni antibiotici, la pillola anticoncezionale e altri, per almeno un mese prima e un mese dopo la fine dei trattamenti, per evitare il rischio di nuove macchie sul viso. E’ inoltre importante che il paziente eviti durante il ciclo di trattamenti l’esposizione solare diretta ma anche indiretta, con l’utilizzo di creme solari a protezione totale, per evitare la comparsa di nuove macchie sul viso.
RISCHI E COMPLICANZE
Rari casi d’infezioni, cicatrici e iperpigmentazioni che possono essere agevolmente risolti se l’operatore è esperto.
CONTROINDICAZIONI
Presenza e/o familiarità alle infezioni virali da herpes simplex nell’area da trattare, recenti (almeno sei mesi) interventi chirurgici (blefaroplastica, lifting palpebrale, ecc.), malattie immunodepressive, precedente terapia radiante della porzione di cute da trattare che potrebbe compromettere la fisiologica rigenerazione della cute, familiarità allo sviluppo di cheloidi e/o cicatrici ipertrofiche e d’iperpigmentazioni post- infiammatorie, gravidanza, allattamento, allergia e/o ipersensibilità nota e/o probabile verso uno o più dei componenti (in particolare l’acido mandelico) e altre eventuali considerazioni mediche.
QUALI RISULTATI SI POSSONO OTTENERE CON IL PEELING?
Migliora tono, elasticità, turgore e luminosità della pelle che si presenta più giovane e chiara. Attenua quindi le rughe e contrasta i segni cutanei causati nel tempo dall’esposizione al sole. Sbiadisce le macchie scure, talora fino alla scomparsa. Migliora l’aspetto delle cicatrici, appianando quelle più superficiali.
QUALI RISULTATI NON PUO’ DARE UN PEELING?
Non migliora la lassità cutanea, che può essere corretta solo da un intervento chirurgico. Non elimina completamente le macchie nei pazienti di cute scura e non elimina i problemi dei vasi sanguigni della cute e non risolve le cicatrici profonde.
I VARI TIPI DI PEELING
I peeling possono essere classificati e suddivisi a seconda del tipo di sostanza chimica che contengono e della profondità d’azione nel derma.
Distinguiamo quindi:
1) Peeling superficiali
2) Peeling medi
3) Peeling profondi
I peeling superficiali determinano la necrosi di una parte dell’epidermide e arrivano fino allo strato basale, i peeling medi creano necrosi a tutta l’epidermide e a parte del derma papillare, mentre quelli profondi causano necrosi fino al derma reticolare.
1) Peeling superficiale
Il peeling molto superficiale rimuove lo strato più superficiale della pelle e si esegue con l’applicazione di acido mandelico e/o acido glicolico al 50% e 70%. Si utilizza per ridurre l’opacità cutanea e ridare luminosità e per attenuare le pigmentazioni superficiali. Il tempo di applicazione è variabile a seconda del tipo di pelle del paziente. Durante il trattamento il paziente avverte una lieve sensazione di pizzicore nella zona trattata della durata di qualche minuto.
La desquamazione compare dopo 2-3 giorni e dura 5-6 giorni. Non è indicato per trattamento di cicatrici, rughe profonde.
In particolare l’acido mandelico è utilizzato per il refreshing del viso nella stagione estiva.
E’ consigliato eseguire più sedute per avere un risultato soddisfacente.
2) Peeling medio
E’ utilizzato per il trattamento di acne, cicatrici da acne, iperpigmentazioni come lentigo solari, cloasmi, rughe superficiali delle guance e del contorno occhi. Le sostanze utilizzate sono rappresentate dall’acido salicilico, acido piruvico e acido tricloroacetico. L’azione è più intensa e il post peeling più impegnativo: al rossore che dura di più rispetto al precedente segue una fase desquamativa della durata di 7-10 giorni controllabile con una buona crema idratante. E’ consigliato eseguire più sedute per avere un risultato soddisfacente.
3) Peeling profondo
E’ di difficile gestione perché il dolore è forte e aumenta notevolmente la possibilità di esiti cicatriziali e d’infezioni per cui è da utilizzare solamente in pochi casi accuratamente selezionati, quando il grado d’invecchiamento cutaneo è molto importante. Ricordiamo tra questi il peeling con fenolo, che va eseguito in ambiente sanitario con assistenza anestesiologica per un’adeguata sedazione.
La tendenza moderna del peeling è comunque quella di modulare l’azione degli acidi in modo da ottenere buoni risultati con il minor rischio possibile di effetti indesiderati. Attraverso sedute successive di soft peeling, ottenute con l’applicazione di acidi di leggera-media potenza, è possibile raggiungere il risultato in maniera progressiva riducendo gli effetti indesiderati. E’ la filosofia del SOFT PEELING.
L’acido mandelico appartiene a una nuova generazione di peeling che meglio rispecchia questa filosofia. E’ un alfa idrossiacido (come l’acido glicolico, l’acido lattico, l’acido citrico, l’acido malico e l’acido tartarico) derivato dall’estratto di mandorle amare che presenta molteplici vantaggi:
- non è fotosensibilizzante e quindi può essere utilizzato in tutti i periodi dell’anno, anche in primavera e in estate, a differenza degli altri alfa idrossiacidi; è, infatti, anche chiamato il peeling dell’estate.
- ha una buona capacità esfoliante senza provocare bruciore o eritema intensi.
Quando si associa ad altri peeling più aggressivi come l’acido piruvico, l’acido salicilico e l’acido tricloroacetico, è in grado di frenare l’azione aggressiva di questi, pur lasciandone intatte le specifiche proprietà terapeutiche sulla pelle.
È utilizzato per la rosacea nella fase eritematosa – teleangectasica, per le iperpigmentazioni superficiali, per il crono e fotoinvecchamento leggero, per la chemioesfoliazione della pelle sensibile e iper reattiva e per la chemioesfoliazione nella stagione soleggiata.
Tra i peeling composti, ricordiamo lo Yellow Peel o peeling giallo che sfrutta l’azione di diverse sostanze in modo combinato e sinergico. E’ costituito da acido cojico, acido retinoico, acido fitico, acido azelaico, bisabololo (un emolliente) e vitamina c. E’ indicato per il trattamento delle iperpigmentazioni, del photoaging, dell’acne e degli esiti cicatriziali da acne. Il trattamento è in genere preceduto dall’applicazione per pochi minuti di una sostanza cheratolitica che rompendo i legami fra i corneociti favorisce la penetrazione del prodotto che si stende sul viso e si tiene 40-60 minuti. Si può applicare più volte nella stessa giornata. Segue un arrossamento e una desquamazione che dura in media 4-5 giorni. Non si segnalano effetti collaterali degni di nota e i risultati sono ottimi. Si consigliano almeno quattro trattamenti ogni inverno a distanza di un mese l’uno dall’altro.
La Soluzione di Jessner è un altro peeling composto, costituito da acido lattico, acido salicilico e resorcinolo in parti uguali. E’ un peeling superficiale sempre molto valido e attuale per il refreshing del viso e per il trattamento delle iperpigmentazioni, anche se negli ultimi anni è stato un po’ dimenticato.
Un discorso a parte va fatto per il peeling con l’Acido tricloroacetico, che va sempre eseguito con la consapevolezza delle sue potenzialità e dei suoi limiti. In soluzione al 10-25% è utilizzato per peeling superficiali come antiaging e dona molta luminosità alla pelle con pochissimi effetti collaterali, mentre al 35-50% produce un’esfoliazione più seria che obbliga il paziente a una permanenza in casa di circa una settimana. Gli effetti in questo caso sono ottimi, la pelle è completamente rinnovata e ha un’ottima azione sulle discromie cutanee come i cloasmi, sulle rughe, sul photoaging e sulle cicatrici.