Il melanoma e il sole a Cremona

I casi di tumore della pelle sono in aumento in tutto il mondo, in particolare è in aumento il melanoma, il più severo. Considerato fino a pochi anni fa una patologia rara, oggi il melanoma è in costante crescita e a livello mondiale ha raggiunto nell’ultimo decennio i 100.000 nuovi casi l’anno, con un aumento di circa il 15% rispetto al decennio precedente. L’incidenza in Europa è massima in Scozia, Svezia e Norvegia, in cui prevale il fototipo1: pelle e occhi chiari, capelli rossi o biondi. In particolare, in Scozia vi sono circa 13-15 casi di melanoma ogni 100.000 abitanti, ma fra gli scozzesi emigrati nel Queensland in Australia  chiamato anche “the Sunshine State”, la percentuale sale a 40 casi ogni 100.000 abitanti, proprio per la combinazione micidiale fra le caratteristiche genetiche e l’esposizione ambientale. In Italia colpisce ogni anno circa 9.000 persone e ne uccide 1.500, ma se 50-60 anni fa guariva solo il 10-15%, oggi si arriva a oltre l’80% dei pazienti perché viene diagnosticato in fase precoce, quando lo spessore è limitato (inferiore a 1 mm o non ha ancora superato il limite dell’epidermide, lo strato più superficiale della pelle). La diagnosi precoce è correlata sicuramente all’efficacia delle campagne di prevenzione adottate negli ultimi quindici anni, ma soprattutto all’utilizzo di tecniche nuove più affinate. Lo specialista dermatologo per diagnosticare il melanoma può avvalersi, oltre all’esperienza clinica, di una tecnica non invasiva denominata dermoscopia, che consente di valutare i nevi con ingrandimenti di varie dimensioni, così da permettere l’individuazione di caratteristiche non visibili a occhio nudo. La videodermatoscopia consente di “salvare“ le immagini cliniche e microscopiche dei nevi che potranno essere confrontate con quelle raccolte nei controlli successivi. In occasione delle visite successive, mediante il confronto diretto delle immagini, lo specialista dermatologo è in grado di apprezzare ogni minimo cambiamento. Questa tecnica aumenta la sensibilità diagnostica del melanoma fino al 35% rispetto al semplice esame clinico e riduce l’asportazione inutile di lesioni benigne.

Il melanoma in circa il 60%dei casi insorge su cute sana, in circa il 30% dei casi su un nevo preesistente – gli studi sono ancora in corso – e nel 10% circa dei casi ha una predisposizione genetica familiare. E’ corretto ipotizzare che in una significativa percentuale di casi si sviluppi dalla proliferazione di melanociti atipici in soggetti predisposti, associato a stimoli esterni. Le radiazioni ultraviolette giocano un ruolo importante nella patogenesi del melanoma, in particolare le esposizioni episodiche e intense, come i “bagni di sole” e l’esposizione alle lampade ultraviolette, soprattutto per le persone che hanno una carnagione chiara. Se l’esposizione eccessiva è avvenuta in età giovanile, il rischio aumenta.


I soggetti “ a maggior rischio “ hanno:

- capelli biondi o rossi, carnagione chiara, presenza di efelidi

- difficoltà ad abbronzarsi e facilità alle ustioni solari

- numerosi nevi (più di 50) o più nevi atipici o sospetti

- nevi congenite di grandi dimensioni

- ripetute scottature solari, soprattutto se subite in età pediatrica

- familiarità per melanoma


Le precauzioni da adottare sono:

- evitare di esporsi al sole fra le ore 11e le 15

- evitare l’abbronzatura selvaggia del fine settimana (per abbronzarsi occorrono 8 giorni di esposizioni regolari) e i centri abbronzanti

- usare un filtro solare adeguato, che protegga dagli UVB ma anche dagli UVA, con fattore di protezione adatto al proprio fototipo

- applicare la crema solare nel modo giusto, su tutta la cute, non solo sui nevi, anche nei punti più critici, come orecchie, naso, spalle e dorso dei piedi, anche quando la pelle è abbronzata, eventualmente riducendo il fattore di protezione

- applicare la crema solare nella giusta quantità, che sarebbe di 2mg per cm/2, in altre parole 40 grammi di prodotto ogni volta, equivalente a 6 cucchiai da tè

- applicare la crema solare 30 minuti prima di esporsi al sole e ripetere l’applicazione ogni 2 ore

- indossare indumenti adeguati per la protezione

- rivolgersi regolarmente allo specialista dermatologo se si è a rischio, almeno una volta l’anno

- autocontrollo dei nevi di tutta la superficie cutanea ogni 2-3 mesi, rivolgendosi allo specialista dermatologo quando si osserva un cambiamento di colore, forma, dimensione, oppure quando ne compare uno nuovo.