Dermatite atopica del bambino a Cremona

Il termine atopia indica una condizione di aumentata reattività del sistema immunitario nei confronti di alcuni stimoli considerati innocui per gran parte della popolazione. Essa può coinvolgere l’apparato respiratorio (rinite, asma), il distretto oculare (congiuntivite), l’apparato digerente (allergie alimentari) e la cute (dermatite atopica). Circa il 30% della popolazione soffre di malattie atopiche.

La dermatite atopica è una patologia che interessa tutte le età, ma nel 60% dei casi si manifesta entro il primo anno di vita. E’ caratterizzata da lesioni cutanee, generalmente molto pruriginose, ad andamento cronico-recidivante. Le caratteristiche e le sedi delle lesioni variano in funzione dell’età: nel bambino piccolo si manifestano come chiazze rotondeggianti rosse ed essudanti localizzate al volto (guance, fronte) e alle superfici estensorie degli arti; nel bambino più grande, la dermatite si localizza a livello delle pieghe flessorie di gambe e braccia, intorno alla bocca e sulle palpebre e la cute si presenta secca e in alcuni punti ispessita a causa del grattamento.


Le CAUSE sono:

- genetiche

- ambientali

- psicosomatiche

L’ipotesi attuale propende per uno squilibrio tra linfociti Th1 (immunità cellulare) e Th2 (immunità umorale), con prevalenza delle citochine di tipo 2, come IL4, IL5, IL10, IL13, IL25, IL31 e IL33.

La cute atopica esprime bassi livelli di peptidi antimicrobici e risulta quindi più esposta all’insorgenza di patologie infettive quali verruche e mollusco contagioso.

Si associa una significativa riduzione dei lipidi totali (ceramidi); nella cute secca degli atopici il danno nella funzione di barriera deriva da disturbi del metabolismo dei lipidi dello strato corneo. Una dieta ricca in acidi grassi essenziali precursori delle prostaglandine e dei leucotrieni previene la disidratazione della cute mantenendo in buone condizioni la barriera lipidica.

I pazienti affetti da dermatite atopica possono sviluppare un’aumentata sensibilità nei confronti di alcuni farmaci, alimenti e alle punture d’insetto.

La dermatite atopica estrinseca presenta livelli elevati di IgE e si può associare ad altre manifestazioni di atopia, come asma (50% dei casi) o rinite allergica (25% dei casi).

La dermatite atopica intrinseca presenta livelli normali di IgE, non si associa ad altre manifestazioni di atopia e presenta un decorso in genere più rapido.

I fattori ambientali ricoprono certamente un ruolo importante nella dermatite atopica. Le polveri ambientali (l’acaro della polvere), la temperatura ambientale e soprattutto gli sbalzi di temperatura, l’uso d’indumenti irritanti (soprattutto la lana), l’impiego di alcune pomate e di alcuni saponi detergenti e profumi rappresentano dei fattori aggravanti.

Secondo l’ipotesi psicosomatica, poiché la dermatite atopica si manifesta dopo il terzo mese di vita, periodo in cui si attuano dinamiche primarie nella relazione genitore bambino, il lattante attirerebbe inconsciamente su di sé l’attenzione dei genitori attraverso un meccanismo di somatizzazione. I bambini atopici a causa del forte prurito e delle lesioni cutanee fastidiose sono irascibili, irrequieti e vivaci.

La DIAGNOSI è clinica e il dermatologo deve escludere possibili patologie correlate, poiché l’eczema infantile può avere anche un’origine allergica (DAC) o irritativa (DIC). Il dermatologo dopo una visita accurata può richiedere alcuni esami come il dosaggio delle IgE totali (PRIST), delle IgE specifiche (RAST alimenti e ambientali), il prick test (sono testati sull’avambraccio allergeni come uovo, latte vaccino, grano, soia, pesce, arachidi, dermatofagoidi, ecc.) e il patch test (sono applicati sul dorso per 48 ore dei cerotti contenenti i più comuni allergeni). La dieta di eliminazione è indicata solo se confortata dai test allergologici.

La TERAPIA prevede l’utilizzo di farmaci come steroidi topici (per brevi periodi), immunomodulatori topici (es. inibitori della calcineurina), antistaminici per via orale, elio e fototerapia (esposizione graduale al sole o a speciali lampade dermatologiche). I moderni protocolli terapeutici danno inoltre molta importanza all’utilizzo di creme emollienti e oli da bagno in grado di migliorare la funzione barriera dell’epidermide. La detersione dei bambini andrebbe eseguita con prodotti delicati, sterili e dermocompatibili, senza parabeni o altri conservanti. Ai farmaci topici e sistemici tradizionali si possono aggiungere rimedi naturali in grado di ripristinare in maniera fisiologica la barriera cutanea (es. integratori di omega 3, stabilizzatori topici delle membrane cellulari a base di acidi grassi omega 6, omega 7, omega 9 e probiotici, ecc.), per migliorare prurito, secchezza, irritazione e desquamazione che sono i sintomi più fastidiosi della dermatite atopica nei bambini molto piccoli e nei lattanti. Per la terapia della dermatite atopica è importante una buona compliance da parte dei bambini ma anche degli adulti, attraverso un percorso di educazione terapeutica continua tra il dermatologo, il paziente e i familiari del paziente, in modo da poter migliorare la qualità di vita, soprattutto nelle forme di dermatite atopica cronica e recidivante.


MISURE PROFILATTICHE

1)   Evitare i vestiti di lana o di tessuto sintetico a contatto della pelle e utilizzare i vestiti di cotone.

2)   I vestiti non devono essere molto stretti e nemmeno troppi, per evitare che la conseguente sudorazione aumenti il prurito.

3)   Il bambino atopico dovrà evitare gli ambienti troppo caldi e pieni di fumo.

4)   Il sole è un amico del bambino atopico e un’esposizione graduale e prudente ai raggi solari, tenendo conto dell’età e del fototipo del paziente, sarà utile per favorire una più pronta remissione della sintomatologia cutanea.

5)   E’ necessario evitare il contatto tra il bambino e un familiare affetto in quel momento da una malattia erpetica. Se ciò accade, il bambino può contrarre l’eruzione varicelliforme di Kaposi, che costituisce la complicanza più temibile di natura virale.

6)   Il bambino atopico può e deve essere vaccinato. L’unica precauzione da seguire è di praticare la vaccinazione su cute integra.

7)   Va sempre privilegiato l’allattamento al seno, quando è possibile e almeno fino ai sei mesi. Il bambino atopico può seguire una dieta libera, sempre che non vi siano allergie alimentari vere, documentate sia da manifestazioni cliniche, come orticaria, sia dagli esami allergologici.

8)   Occorre evitare la moquette nelle camere dove il bambino gioca o dorme e mantenere costante l’umidità mediante una continua ventilazione. Il bambino atopico non dovrà mai avere tra i suoi giocattoli pupazzetti di peluche. La madre dovrà proteggere il bambino adoperando speciali rivestimenti antiacari nelle federe e nel lenzuolo che ricopre il materasso.